Introduzione
Gli indici di attività, noti anche come indicatori di attività o rapporti di efficienza operativa, sono indici finanziari fondamentali per valutare quanto efficacemente un’azienda utilizza le proprie risorse per generare ricavi e profitti.
A differenza degli indici di liquidità e solvibilità, che valutano la capacità di far fronte agli obblighi finanziari a breve e lungo termine, gli indici di attività vengono utilizzati nell’analisi finanziaria per misurare l’efficacia con cui un’impresa gestisce le proprie risorse operative.
Dalla loro analisi, possiamo quindi avere una visione chiara sulla gestione del capitale circolante e sull’efficienza operativa complessiva, ottenendo insights preziosi sulla sua capacità di generare valore dalle risorse impiegate.
Definizione degli Indici di Attività
Gli indici di attività (in inglese activity ratios), anche conosciuti come indici di utilizzo delle attività o indici di efficienza operativa (asset utilization ratios o operating efficiency ratios), sono misure finanziarie che valutano quanto efficacemente un’azienda utilizza le proprie risorse per generare ricavi e flussi di cassa.
Questi indici forniscono informazioni cruciali sulla gestione del capitale circolante, sulla velocità di rotazione delle attività e sull’efficienza complessiva delle operazioni aziendali.
L’importanza degli indici di attività risiede nella loro capacità di rivelare come un’azienda gestisce i suoi asset operativi, come le scorte e i crediti, e quanto efficacemente li converte in vendite e, in ultima analisi, in profitti e incassi.
Principali Indici di Attività
Gli indici di attività possono essere suddivisi in due categorie principali:
- Indici di Capitale Circolante (Working Capital), che agiscono direttamente sul Capitale Circolante e determinano anche il Cash Conversion Cycle,
- Indici di rotazione degli Asset.

1. Indici di Working Capital
a. Indice di Rotazione dei Crediti (Receivables Turnover Ratio)
Il Turnover dei Crediti misura la velocità con cui un’azienda riscuote i crediti dai propri clienti. Si calcola dividendo i ricavi netti dalle vendite per i crediti medi.

Un valore elevato del Turnover dei Crediti indica che l’azienda è efficiente nella riscossione dei pagamenti dai clienti, migliorando il flusso di cassa e riducendo il rischio di insolvenza.
Al contrario, un valore basso potrebbe indicare difficoltà nel riscuotere i crediti, con possibili impatti negativi sulla liquidità aziendale. Questo potrebbe anche suggerire che l’azienda sta concedendo troppo tempo ai clienti per pagare, il che può essere un segnale di una politica di credito troppo permissiva.
b. Giorni Medi di Incasso (Days Sales Outstanding – DSO)
Il DSO è strettamente collegato alla rotazione dei crediti, guardandola però sotto un altro punto vista: indica infatti il numero medio di giorni che un’azienda impiega per riscuotere i pagamenti dai propri clienti. In altre parole ci dice quanti giorni l’azienda deve mediamente aspettare per convertire i propri crediti in denaro.
In senso contrario rispetto al Receivables Turnover Ratio, un valore più basso indica una riscossione più rapida dei crediti, suggerendo una gestione efficiente del credito e una buona qualità dei clienti.
Si calcola dividendo 365 per il Receivables Turnover Ratio

c) Indice di Rotazione delle Scorte (Inventory Turnover Ratio)
L’indice di rotazione delle scorte misura quante volte un’azienda vende e rimpiazza il proprio inventario in un dato periodo. Si calcola dividendo il costo del venduto per l’inventario medio.

Un valore elevato di questo indice indica che l’azienda sta gestendo bene le proprie scorte, riducendo i costi di stoccaggio e minimizzando il rischio di obsolescenza. Tuttavia, un valore troppo alto potrebbe anche suggerire che l’azienda non sta mantenendo scorte sufficienti per soddisfare la domanda, potenzialmente perdendo opportunità di vendita.
Un valore basso, invece, può indicare che l’azienda tiene troppe scorte, il che può aumentare i costi di magazzino e il rischio di obsolescenza.
d) Giorni di Giacenza Media delle Scorte (Days Inventory Outstanding – DIO)
L’inventario è un asset molto importante per molte aziende e una sua gestione efficiente può fare una grande differenza nel flusso di cassa e nella redditività.
Per questo motivo, così come per la rotazione dei crediti, è importante vedere anche l’inventario sotto un altro punto di vista: quello della giacenza media.
Il DIO ci dice quanti giorni, in media, impiega un’azienda per vendere il proprio inventario e si calcola dividendo 365 giorni per l’indice di rotazione delle scorte.

Ad esempio, se l’indice di rotazione di un’azienda è pari a 4, dividiamo il numero di giorni del periodo, 365 se stiamo analizzando un intero anno, per 4. Il risultato, 91 giorni, ci dice che, in media, l’azienda impiega novantuno giorni per vendere il proprio inventario.
Un DIO più basso indica un movimento più rapido delle scorte, che di solito è migliore per il flusso di cassa. Tuttavia, il numero ideale di giorni dipende dal settore. Alcune aziende, come la fast fashion, hanno bisogno di un DIO più basso perché le tendenze cambiano rapidamente. Altre, come i produttori di macchinari, possono avere un DIO più alto a causa della natura dei loro prodotti.
e) Indice di Rotazione dei Debiti (Payables Turnover Ratio)
Il Turnover dei Debiti misura la velocità, o meglio le volte, con cui un’azienda paga i propri fornitori durante un dato periodo. Si calcola dividendo il costo del venduto a credito per i debiti (commerciali) medi verso fornitori.

Un valore elevato del Turnover dei Debiti indica che l’azienda paga rapidamente i propri fornitori, migliorando il rapporto con i fornitori e riducendo il rischio di ritardi nei pagamenti. Tuttavia, un valore troppo elevato potrebbe indicare che l’azienda non sta sfruttando in modo efficace le condizioni di credito offerte dai fornitori, il che potrebbe portare a una gestione non ottimale del flusso di cassa.
f) Giorni Medi di Pagamento (Days Payables Outstanding o DPO)
Il DPO rappresenta il numero medio di giorni necessari a un’azienda per pagare i suoi debiti commerciali. Questo indicatore è utile per monitorare la gestione della liquidità e per ottimizzare i tempi di pagamento ai fornitori. In modo simile al DSO e al DIO, il metodo di calcolo è:

In modo del tutto intuitivo, un numero più alto di giorni indica che l’azienda sta prendendo più tempo per pagare i suoi fornitori. Questo può essere positivo per il capitale circolante dell’azienda, ma potrebbe danneggiare le relazioni con i fornitori se i tempi di pagamento sono eccessivamente lunghi.
2. Indici di Asset
Gli indici relativi agli asset misurano l’efficienza con cui un’azienda utilizza le sue risorse, come le immobilizzazioni e gli asset totali, per generare ricavi. Questi indicatori sono fondamentali per valutare l’efficacia complessiva della gestione degli investimenti aziendali.
I principali indici di questa categoria sono:
- Indice di Rotazione delle Immobilizzazioni (Fixed Assets Turnover Ratio)
- Indice di Rotazione degli Asset (Assets Turnover Ratio)
a) Turnover delle Immobilizzazioni (Fixed Assets Turnover Ratio)
Il Turnover delle Immobilizzazioni misura l’efficienza con cui un’azienda utilizza le sue immobilizzazioni per generare ricavi.
Le immobilizzazioni sono attività non correnti, quindi a lungo termine, e non operativi, cioè non utilizzati nelle attività quotidiane di un’azienda ma che si prevede forniranno un beneficio economico in futuro.
Questi possono essere beni tangibili, come immobili, impianti e attrezzature (in inglese PPE, Property, Plant & Equipment), o non tangibili, come nel caso di software realizzati dall’azienda.
Il Turnover delle Immobilizzazioni si calcola dividendo i ricavi totali netti per le immobilizzazioni nette medie.

Generalmente, un valore elevato di questo indice indica che l’azienda sta utilizzando in modo efficace le proprie immobilizzazioni, come macchinari e attrezzature, per generare ricavi. Un valore basso, invece, potrebbe suggerire che l’azienda non sta sfruttando appieno i propri investimenti in immobilizzazioni. Questo può essere un segnale di inefficienza nella gestione del capitale fisso, che potrebbe essere migliorato per aumentare la redditività.
b) Turnover del Totale degli Asset (Total Assets Turnover Ratio)
L’indice di rotazione del Totale degli Asset misura la capacità complessiva dell’azienda di generare ricavi attraverso l’uso del totale degli asset, comprendendo quindi anche le attività correnti. Si calcola dividendo i ricavi netti per la media del totale degli asset.

Un valore elevato di questo indice generalmente indica che l’azienda sta utilizzando in modo efficace i suoi asset per generare ricavi. Un valore basso, invece, potrebbe indicare che l’azienda ha investito in eccesso in asset che non stanno contribuendo in modo proporzionato ai ricavi. Questo può significare una scarsa efficienza nell’utilizzo delle risorse disponibili, il che può portare a costi elevati e profitti ridotti.
Tuttavia, un valore basso potrebbe anche significare che si tratta di un business capital intensive ovvero ad alta intensità di capitale.
Vantaggi e Limitazioni
Gli indici di attività offrono vantaggi significativi nell’analisi dell’efficienza operativa. Tuttavia, è importante riconoscere che possono variare notevolmente tra settori, rendendo necessarie analisi comparative specifiche. Inoltre, l’affidabilità di questi indici dipende dalla qualità dei dati finanziari a disposizione.
Vantaggi degli Indici di Attività
- Misura dell’Efficienza Operativa: Forniscono una chiara indicazione di quanto efficacemente un’azienda utilizza le sue risorse.
- Comparabilità: Permettono confronti diretti tra diverse aziende all’interno dello stesso settore.
- Identificazione di Problemi: Possono segnalare precocemente problemi nella gestione delle scorte o nella riscossione dei crediti.
- Supporto Decisionale: Offrono una base per decisioni operative e strategiche.
- Analisi dei Trend: Consentono di monitorare i miglioramenti o i peggioramenti dell’efficienza nel tempo.
Limitazioni degli Indici di Attività
- Dipendenza dai Dati Contabili: Sono soggetti alle limitazioni e alle possibili manipolazioni dei dati contabili.
- Variazioni Stagionali: Possono essere influenzati da fluttuazioni stagionali nelle vendite o nelle scorte.
- Differenze Settoriali: L’interpretazione può variare significativamente tra diversi settori.
- Visione Parziale: Non forniscono una visione completa della salute finanziaria di un’azienda se considerati isolatamente.
- Impatto delle Politiche Aziendali: Possono essere influenzati da specifiche politiche aziendali, come quelle di credito o di gestione delle scorte.

Punti Chiave
- Gli indici di attività, noti anche come indicatori di attività, sono strumenti essenziali per valutare l’efficienza operativa di un’azienda.
- Si dividono principalmente in due categorie: Indici di Working Capital (DSO, DIO, DPO) e Indici di Asset (Rotazione delle Immobilizzazioni e del Capitale Investito).
- Gli Indici di Working Capital misurano l’efficienza nella gestione dei crediti, delle scorte e dei debiti a breve termine.
- Gli Indici di Asset valutano l’efficacia con cui l’azienda utilizza le sue immobilizzazioni e il capitale totale per generare vendite.
- L’interpretazione degli indici deve considerare il contesto settoriale, le tendenze macroeconomiche e la strategia aziendale specifica.
- L’analisi dei trend nel tempo e il confronto con i benchmark di settore sono cruciali per una valutazione accurata.
- Gli indici di attività sono utilizzati da investitori, analisti e manager per valutare la performance operativa, fare previsioni finanziarie e identificare aree di miglioramento.
- Pur essendo strumenti potenti, questi indici presentano limitazioni e devono essere utilizzati in combinazione con altre metriche finanziarie per una valutazione completa.
The Bottom Line
Gli indicatori di liquidità rappresentano uno strumento fondamentale nel toolkit di ogni analista finanziario, investitore e manager aziendale. Offrono una lente attraverso cui esaminare la salute finanziaria a breve termine di un’azienda, fornendo insights cruciali sulla sua capacità di navigare le sfide quotidiane e cogliere opportunità di crescita.
Tuttavia, come ogni strumento finanziario, gli indicatori di liquidità non vanno utilizzati in isolamento. La loro vera potenza emerge quando vengono integrati in un’analisi più ampia, che consideri il contesto settoriale, le tendenze macroeconomiche e la strategia aziendale complessiva. Un approccio equilibrato, che combini l’analisi quantitativa degli indicatori con una comprensione qualitativa del business, permette di ottenere una visione più completa e accurata della reale posizione finanziaria di un’azienda.
In un panorama economico in rapida evoluzione, la capacità di interpretare correttamente questi indicatori e di agire di conseguenza può fare la differenza tra il successo e l’insuccesso finanziario. Per questo motivo, continuare ad approfondire la comprensione degli indicatori di liquidità e affinare le competenze nella loro applicazione rimane un imperativo per chiunque sia coinvolto nella gestione finanziaria e nella valutazione delle performance aziendali.
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